Alessandra Valeri
Manera, in qualità di capostruttura della fascia ragazzi del gruppo
del biscione, ebbe tra il 1980 e il 2001 il compito di scegliere dal
paese d'origine le serie più adatte per essere trasmesse in Italia
su Canale 5, Italia Uno, Retequattro e Italia 7, che rimase di
proprietà dell'azienda milanese fino al 1994. Nel corso degli anni
'90 buona parte delle serie acquistate da Valeri Manera fu
licenziata a Junior Tv.
Nei primi anni '90 Valeri Manera
divenne persino autrice del concept originale di alcuni cartoni
animati coprodotti da Reteitalia (Gruppo Fininvest) assieme alle più
importanti case di produzione nipponiche; tra di essi la serie a
sfondo calcistico Forza campioni.
« La cosa che mi attrae
di più del mio lavoro sono decisamente i bambini. La società di oggi
per molti motivi trascura i più piccoli ma mi appassiona lavorare
per loro con il dovuto impegno attraverso programmi televisivi. E'
bello soprattutto accorgersi che non hanno preconcetti: lavorare per
i bambini significa cercare di capire quali sono le loro esigenze
senza dare nulla per scontato. E' un pubblico attento, sincero,
apertissimo a nuovi stimoli e molto selettivo, che sa cosa vuole. Mi
reco spesso in Giappone ed è un viaggio lungo e faticoso; se in più
si aggiunge la differenza di fuso orario, ogni soggiorno è davvero
stremante! Per quanto riguarda le serie tv le scelgo in base ai
criteri della nostra programmazione per ragazzi. »
(A. V. Manera,
intervista tratta dalla rivista Mangazine, 1993)
Fin dai primi anni '80, Valeri Manera
propose nella sua fascia ragazzi cartoni animati che spaziavano dal
genere romantico (inaugurato e avviato con Kiss me Licia) a
quello sportivo, dal genere umoristico a quello letterario, dal
genere drammatico a quello educativo: una varietà, divisa tra serie
per bambini e serie per adolescenti, che ben si consoliderà nel
decennio successivo, generando tra l’altro un profondo senso di
nostalgia nel pubblico cresciuto tra gli anni '80 e i '90. Grande
fiducia fu riservata particolarmente ai cartoni animati di origine
nipponica, che erano ormai spariti dai palinsesti Rai.
« Se non ci fossimo
stati noi, un buon 90% delle serie televisive che sono arrivate in
Italia negli ultimi anni non sarebbe mai andato in onda, anche
perché i responsabili di tutte le altre reti a copertura nazionale
hanno sempre manifestato una forte avversione a priori verso tutto
ciò che è giapponese. Noi, con molta più apertura mentale, non ci
facciamo problemi di nazionalità e basiamo le nostre scelte solo
sull'effettiva qualità del cartone. (...) Quella che i cartoni
giapponesi siano prodotti al computer è una delle più grandi bugie
che siano mai state dette, anche se è molto radicata: chiunque vada
in uno studio di animazione asiatico può rendersi conto che, molto
più che in Europa o in America, la maggior parte della realizzazione
è ancora lasciata al lavoro manuale. E poi non vedo quali fattori
negativi dovrebbe comportare l'uso del computer nelle serie animate.
Piuttosto credo che la cosa che ha più nuociuto ai cartoni
giapponesi sia stato che dopo il successo di alcune serie di ottima
fattura si è scatenata una corsa all'acquisto di qualsiasi cosa
portasse il marchio "made in Japan" e i teleschermi italiani sono
stati invasi da cartoni di qualità mediocre: questo ha finito col
far credere all'opinione pubblica che tutto ciò che arriva dal
Giappone sia di scarso valore. In realtà ben pochi di quelli che
criticano gli animatori giapponesi sanno che essi sono in grado di
produrre anche prodotti di elevata qualità poetica, come Maple Town
o Memole, serie i cui sfondi erano addirittura dipinti ad
acquarello. Credo comunque che gli adulti, abituati ai cartoni
americani, facciano fatica ad apprezzare i cartoni giapponesi poiché
questi ultimi danno molta più importanza alla qualità delle
sceneggiature piuttosto che ai disegni, in altre parole, per coloro
che sono abituati al linguaggio dei cartoni americani credo sia
difficile comprendere il fascino delle serie nipponiche. »
(A. V. Manera,
intervista tratta dalla rivista Mangazine, 1993)
Non appena l’azienda Fininvest decise
di creare un gruppo televisivo, fu offerto a Valeri Manera di
occuparsi della fascia ragazzi, che inizialmente propose cartoni
animati già in onda su TeleMilano 58 (come Il grande
Mazinger, Don Chuck Story, Jeeg Robot - Uomo d’acciaio,
Candy Candy o ancora Gaiking il robot guerriero), rete
televisiva che nel 1980 assumerà la denominazione di Canale 5.
Le nuove serie che Valeri Manera portò nella fascia ragazzi di
Canale 5 furono Gatchaman - Battaglia dei pianeti, serie
d’azione giapponese dei primi anni ’70; Pinocchio, seconda
serie nipponica ispirata al romanzo di Collodi; Tansor Five,
cartone animato di stampo fantascientifico; Piccole Donne,
serie d’animazione tratta dai libri di Louisa May Alcott; Charlie
Brown; Gotriniton e Golion, due serie di genere robotico; Mon Ciccì;
Groizer X; Laura, trasposizione animata del telefilm
La casa nella prateria, ma il primo grande successo che
Valeri Manera portò sulla rete milanese fu I Puffi, cartone
animato di origine belga che avrà un riscontro tale da assicurarsi
un posto fisso nei palinsesti futuri delle reti Fininvest.
« Credo che i Puffi
siano stati un'esperienza importante. Prima di loro in Italia si
pensava che solo i cartoni di robot potessero avere successo e
quando noi proponemmo di trasmettere i Puffi ben pochi credettero
che avrebbero potuto sfondare, nonostante fossero molto noti in
altri Paesi europei: in realtà anche oggi a ogni replica continuano
ad avere indici di ascolto molto elevati. »
(A. V. Manera,
intervista tratta dalla rivista Mangazine, 1993)
Da lì a poco la
giovane produttrice portò sugli schermi italiani la serie animata
Lucy-May, inaugurando così un vero e proprio filone di serie
animate tratte dai classici della letteratura mondiale per ragazzi;
a questa seguirono Pepero, La regina dei mille anni,
ma soprattutto Il Tulipano Nero, serie di carattere storico
ambientata ai tempi della Rivoluzione Francese che, assieme a
Lady Oscar, acquisterà presto un posto di prestigio nella
library del gruppo.
Nel 1984 Valeri Manera portò nella sua
fascia ragazzi, che nel frattempo si era estesa a Italia Uno e
Retequattro, la storia del Piccolo principe rivista in
animazione, Nanà supergirl, Sui monti con Annette,
Bun Bun, God Mars, ennesima serie giapponese a carattere
robotico, C’era una volta… Pollon, cartone animato
didattico-umoristico che diverrà in poco tempo uno degli emblemi
della tv dei ragazzi, e Georgie, serie destinata ad un target
femminile che, insieme a Candy Candy, conquisterà il cuore
delle bambine della generazione anni ’80.
Queste ultime serie, che narravano la
storia d’amore della protagonista, fecero da apripista a un nuovo
genere che troverà il suo esponente più importante l’anno
successivo, nel 1985, quando Valeri Manera proporrà nelle fasce
orarie di punta una serie che nel paese d’origine non aveva trovato
il pieno riscontro del pubblico: si trattava di Kiss me Licia,
il suo secondo grande successo. La traduzione dei dialoghi fu
affidata alla casa di doppiaggio Merak Film, che ne realizzò
l'adattamento nostrano, seguito da Cip Barcellini, Cajo de
Cristoforis, Ambrogio e Gigi Castelli.
« In Kiss me Licia
c'era la storia d'amore e c'era il divertimento rappresentato dal
gatto, che però nella serie originale non parlava. Noi gli abbiamo
dato la parola e anche questa idea è risultata vincente. »
(Cip Barcellini,
direttore artistico della casa di produzione e doppiaggio Merak,
intervista tratta dalla rivista Sailor Moon, aprile 1997)
L’adattamento funzionò e la serie ebbe
un successo inaspettato, ma questo fu solo uno dei cartoni animati
che nello stesso anno conquisteranno il giovane pubblico televisivo.
All’interno di Bim Bum Bam e Ciao Ciao, infatti, approdarono Lo
strano mondo di Minù, Le avventure della dolce Kati,
Rosa Alpina, Il grande sogno di Maya, Mr. T,
Rascal, il mio amico orsetto ed in particolar modo Occhi di
gatto, storia di stampo poliziesco delle ladre più sexy
dell’animazione giapponese, L’incantevole Creamy e Evelyn
e la magia di un sogno d’amore, due serie che daranno inizio al
lungo e fortunato filone della magia proposto negli ultimi
venticinque anni dalle reti Mediaset.
L’anno seguente Valeri Manera proseguì
il suo lavoro all’interno della sua fascia ragazzi con un altro
genere presto consacrato come genere cult dell’animazione
giapponese, quello sportivo, già sperimentato qualche anno prima con
Mimì e la nazionale di pallavolo. Il 1986, infatti, fu all’insegna
di Holly e Benji due fuoriclasse e Mila e Shiro due cuori
nella pallavolo, due serie che ebbero un impatto così grande sul
giovane pubblico di Canale 5 da riempire in poco tempo palestre e
campi di calcio.
L'azienda milanese si affidò per
l'edizione italiana della serie Holly e Benji due fuoriclasse
alla CAR Film di Roma, la quale utilizzò i propri dialoghisti
per l'edizione italiana del cartone animato.
« Reteitalia nel 1985
ci aveva chiesto di cambiare i nomi giapponesi quindi scelsi dei
nomi americani che suonassero bene su quei personaggi e li sottoposi
a Reteitalia per l'approvazione. »
(Floriana Pompili,
intervista ai responsabili del doppiaggio di "Holly e Benji due
fuoriclasse",
7 Maggio 2000)
Ancora una volta l’adattamento
funzionò e i nomi nostrani dei protagonisti furono mantenuti nelle
più importanti edizioni straniere della serie.
Nello stesso anno Valeri Manera
propose anche David Gnomo amico mio, Lovely Sara,
Magica magica Emi, Il mago di Oz, Muppet Babies,
Memole dolce Memole e Alla scoperta di Babbo Natale,
serie replicata per diversi anni durante il periodo natalizio,
mentre nel 1987 arrivarono in Italia Sandy dai mille colori,
Piccola bianca Sibert, Pollyanna, Juny peperina
inventatutto, Vola mio mini Pony, Gli amici
cercafamiglia, Alice nel paese delle meraviglie, Tutti
in campo con Lotti, la terza serie del ladro gentiluomo dal
titolo Lupin, l’incorreggibile Lupin e Jem, serie
americana che ripropose il genere della magia unito alla forza della
musica.
Ancora una volta la tematica sportiva
fu protagonista nei cartoni animati di punta del 1988: Palla al
centro per Rudy, serie dedicata al gioco del calcio, Hilary,
cartone animato incentrato sulla ginnastica ritmica, e Prendi il
mondo e vai, serie che univa lo sport (nella fattispecie il
baseball) al genere romantico/drammatico.
D’Artagnan e i moschettieri del re,
Che famiglia è questa Family!, Denny, Una sirenetta
fra noi, Foofur Superstar, Colby e i suoi piccoli
amici, Lady Lovely, Una per tutte, tutte per una
(Piccole Donne), seconda serie nipponica basata sulla storia
scritta da Louisa May Alcott, La principessa dai capelli blu
e Viaggiamo con Benjamin furono altri titoli di successo
proposti nel 1988 da Valeri Manera che, con I Cavalieri dello
Zodiaco, Capitan Dick, Sceriffi delle stelle e le
repliche dei cartoni di maggior successo delle tre reti Fininvest,
da lì a poco aprirà la collaborazione con Italia 7.
E’ quasi magia Johnny, Milly
un giorno dopo l’altro, Tartarughe Ninja alla riscossa,
Piccolo Lord, Teodoro e l’invenzione che non va,
Conte Dacula, Evviva Palm Town, Ti voglio bene Denver
e Siamo fatti così (serie di carattere prevalentemente
didattico che inaugurerà il ciclo delle serie di origine francese
denominato Il était une fois…) furono i nuovi prodotti
animati che Valeri Manera fece conoscere al pubblico italiano nel
1989. Da questo momento Candy Candy verrà proposta dalla rete
con il titolo Dolce Candy e una nuova sigla.
Sulla scia di Prendi il mondo e vai,
Valeri Manera propose un’altra opera di Mitsuru Adachi dal titolo
Questa allegra gioventù, ma il successo non fu quello aspettato
e così la trasmissione della serie Miyuki, scritta dallo
stesso autore e destinata ad affiancare i cartoni di Bim Bum Bam, fu
posticipata agli anni ’90 e trasferita su Junior TV, circuito
televisivo privato che, condividendo la stessa campagna
pubblicitaria del Gruppo Fininvest, poté attingere a diversi titoli
del catalogo Fininvest. Sarà JTV, infatti, a proporre e replicare le
serie di impatto minore acquistate da Valeri Manera, come Ciao io
sono Michael che la produttrice propose nello stesso anno su Italia
Uno per poi cedere la licenza al circuito regionale.
Su Italia 7, invece, fu la volta di
A tutto gas, I rangers delle galassie, Motori in pista
e I cinque samurai, alcune serie d’azione che definirono il
target destinato alla rete minore.
Il 1990 fu mirato alla riproposizione
di vecchie serie dell’archivio, ormai divenuti titoli classici, in
una nuova edizione: Una spada per Lady Oscar, Cuore e
Jenny, Jenny. La riproposizione di personaggi già noti al
pubblico continuò con la serie Un mondo di magia, primo
remake del già noto Lo specchio magico, Super Mario,
cartoon ispirato alle avventure del famoso idraulico dei
videogiochi, Grande, piccolo Magoo, le nuove storie dei
Chipmunks in Alvin rock’n roll, mentre su Italia 7 arrivarono
Rocky Joe, il campione e He-man, con le nuove
avventure dei dominatori dell’universo. Tommy la stella dei
Giants, Niente paura, c’è Alfred!, Zero in condotta,
Un regno incantato per Zelda, Le avventure di Teddy Ruxpin,
Dinosaucers e Bobobobs furono le altre novità targate
Valeri Manera.
L’anno successivo, invece, fu
all’insegna delle storie tratte dai classici della letteratura:
Il mistero della pietra azzurra, basato sul romanzo Ventimila
leghe sotto i mari di Jules Verne, Papà Gambalunga,
Peter Pan, D’Artacan, serie che ripropose la storia di
Dumas con animali antropomorfi, e Il libro della giungla. Una
nuova edizione de Il magico mondo di Gigi, che completò
l’adattamento della serie con la traduzione in italiano dei brani
interni e il doppiaggio degli episodi rimasti inediti nella prima
edizione, dal titolo Benvenuta
Gigì fu ora proposta, assieme a Ciao Sabrina,
Dolceluna, Mille luci nel bosco, Pippo e Menelao,
Scuola di polizia e Conosciamoci un po' - La grande storia
dell'avventura umana.
Il gusto per i cartoni di stampo
storico e letterario segnò anche il 1992 e il 1993: Cristoforo
Colombo, Bonjour Marianne, Robin Hood, Com’è
grande l’America, Cantiamo insieme, Il mio amico Huck,
Mary e il giardino dei misteri, Il gatto con gli stivali,
Principe Valiant e Riscopriamo le Americhe ne furono
la prova. In questi anni i bambini italiani ritroveranno anche il
personaggio di Topo Gigio, in un nuovo prodotto animato nipponico
dal titolo Bentornato Topo Gigio, quello di Braccio di Ferro,
in una serie americana che in Italia prenderà il nome di Che papà
Braccio di Ferro, quello di James Bond in James Bond Junior
e l’uomo pipistrello nella serie Batman, insieme alle storie
di C. O. P. S. Squadra anticrimine, Forza campioni,
A tutto goal, Diventeremo famose, Michel Vaillant:
tute, caschi e velocità, Tutti in scena con Melody,
Gemelli nel segno del destino, Gli orsetti del cuore,
L’ispettore Gadget, Tazmania e Widget: un alieno per
amico, serie mirata a infondere nel pubblico infantile il senso
del rispetto per l’ambiente.
Fu in questo periodo che Valeri Manera
acquistò dal Giappone la serie City Hunter, pronta per essere
trasmessa nella sua fascia ragazzi e subito venduta in Spagna per la
trasmissione su Tele Cinco. Fu scritta persino la sigla, assieme ad
Enzo Draghi, ma quando Italia 7 non rientrò più tra le holding del
Gruppo Fininvest, la serie rimase nel cassetto per alcuni anni
prima di venire trasmessa in tv e il pezzo precedentemente scritto
per essere sigla di questa serie divenne la sigla del cartone
animato Transformers Generation 2, per la quale si scelse la
voce di Christian Draghi, figlio del noto compositore.
Nel frattempo su JTV iniziava l’ascesa
di una serie appena acquistata da Valeri Manera e riproposta al
circuito privato con un nuovo doppiaggio e nuovi episodi: Dragon
Ball, opera nipponica di Akira Toriyama che, assieme ad altre
serie acquistate da Valeri Manera come I Cavalieri del Drago,
Automodelli, Magico Dan supercampione e una nuova
edizione di Jane e Micci presentata con il titolo Sasurai,
farà il successo di questo circuito regionale.
I nuovi titoli protagonisti del
biennio successivo furono Sonic e Un videogioco per Kevin,
due prodotti animati nati ancora una volta dal successo dei
videogame, Fiocchi di cotone per Jeanie, Insuperabili
X-Men, Biancaneve, Le fiabe più belle, Le voci
della savana, Una classe di monelli per Jo, Una scuola
per cambiare, Martina e il campanello misterioso, Una
sirenetta innamorata, Conan, 80 sogni per viaggiare,
Brividi e polvere con Pelleossa, Allacciate le cinture,
viaggiando s’impara, Grandi uomini per grandi idee,
Mighty Max, Zorro, Ryo un ragazzo contro un impero,
Tanto tempo fa… Gigì, ma soprattutto le prime due serie di
Sailor Moon, ennesimo successo che Valeri Manera seppe far
proprio.
Il 1994 e il 1995 furono ancora una
volta contraddistinti dalla riproposizione di nuove edizioni di
vecchi classici, questa volta si trattava di Mimì e la nazionale
di pallavolo, Che campioni Holly e Benji!!!, Spank,
tenero rubacuori, L’isola della piccola Flo e, l’anno
successivo, I fantastici viaggi di Fiorellino, Belle e
Sebastien e Ruy il piccolo cid.
Sailor Moon fu di nuovo
protagonista nel 1996 e nel 1997, ma Valeri Manera riuscì a portare
in tv anche altri personaggi vincenti: Action Man, Un
fiocco per sognare, un fiocco per cambiare, Calimero,
E’ un po’ magia per Terry e Maggie, La fabbrica dei mostri,
The Mask, Un oceano di avventure, Un regno magico
per Sally, serie che ripropose in una nuova veste grafica le
avventure della prima maghetta giapponese, Alé alé alé o-o,
Lisa e Seya un solo cuore per lo stesso segreto, Le
magiche ballerine volanti, Spicchi di cielo tra baffi di fumo,
Street Sharks: quattro pinne all’orizzonte, Una porta
socchiusa ai confini del sole, Un incantesimo dischiuso tra i
petali del tempo per Rina e Piccoli problemi di cuore.
« Piccoli problemi di
cuore fu interamente riscritta da Nicola Bartolini Carrassi e
realizzata da Deneb Film, partendo dal materiale originale, per il
nostro mercato. Tutto avvenne in accordo con gli autori giapponesi,
tanto che Piccoli problemi di cuore con il titolo internazionale A
little love story fu venduta in oltre 12 paesi nel mondo dove, come
da noi, non si sarebbe potuta trasmettere la serie originale, perché
pregna di contenuti troppo adulti. Carrassi era sempre in contatto
con la disegnatrice del manga e con una persona della Toei Animation
che stava a Parigi»
(Miki e Yuri e i
loro problemi di cuore, articolo tratto dalla rivista Digital
Japan Magazine)
Il grande successo ottenuto dalla
serie Piccoli problemi di cuore spinse Valeri Manera a
ripetere il fenomeno “Licia”. L'idea infatti era quella di produrre
un telefilm di 26 episodi ispirato alle vicende del cartone animato.
La nuova serie televisiva con attori in carne e ossa avrebbe avuto
il titolo Miki e Yuri: questo è amore: furono girati i primi
3 episodi che vennero doppiati dalle stesse voci della serie animata
giapponese, ma il progetto non fu mai portato a termine.
20.000 leghe nello spazio
propose, questa volta in un ambiente fantascientifico, di nuovo la
storia di Jules Verne, che con il suo Viaggio al centro della
terra ispirò le nuove avventure di Willy Fog in una serie dal
titolo Chi viene in viaggio con me?; la storia del Re Leone
fu invece protagonista in Simba: è nato un re, che con i
cartoni animati di Pollicina, Cenerentola, Ann e
Andy due buffi amici di pezza, Cupido, La sfera del
tempo orientale, Quattro amici per una missione intorno al
mondo, C’era una volta, Chi la fa l’aspetti,
L’isola del tesoro, Mary Bell, Pennellate di poesia
per Madeline, Una passo dopo l’altro sulle strade di Gesù,
Una giungla di stelle per Capitan Simian e Trucchi, magie
e illusioni per una dolce principessa evidenziò più che mai il
ruolo fondamentale delle fiabe nell’animazione per bambini scelta da
Valeri Manera.
Anche gli ultimi anni della gestione
Valeri Manera furono contraddistinti dalla voglia di proporre al
pubblico infantile cartoni animati a carattere fiabesco, attraverso
la trasmissione di serie come Ivanhoe, I fantastici viaggi
di Sinbad, Pippi Calzelunghe, Col vento in poppa verso
l’avventura, Scodinzola la vita e abbia l’avventura con
Oliver, Robinson Bignè, Un alveare di avventure per
l’ape Magà, Nel covo dei pirati con Peter Pan, Alf,
Ascolta sempre il cuore Remì, Il mondo incantato dei
Pocket Dragons, Hello Sandybell, Occhio ai fantasmi,
Starla e le sette gemme del mistero, Una giungla di
avventure per Kimba, Un tritone per amico, Ai confini
dell’universo, Fantaghirò, Una foresta incantata per
Katia e Carletto, Un fiume di avventure con Huck,
Franklin, Luna principessa argentata, Neteb la
principessa del Nilo, Pocahontas, Milly vampiro per
gioco, Marsupilami, Papyrus e i misteri del Nilo e
Ughetto cane perfetto.
Nel 1998 e nel 1999, che furono segnati
dal successo di serie come Curiosando nei cortili del cuore,
Ace Ventura, Beethoven, Il laboratorio di Dexter
e Pesca la tua carta Sakura, il pubblico di Italia Uno
ritroverà personaggi già noti come Batman in una nuova serie
americana dal titolo Batman, cavaliere della notte, quello di
Yoghi in Yoghi, salsa e merende, le storie dell’ispettore
Gadget in E’ piccolo, è bionico, è sempre Gadget, David Gnomo
e Benjamin nella serie Nel meraviglioso mondo degli gnomi,
Hulk in L’incredibile Hulk, Tex in Tex Avery Show,
Diabolik e Superman nelle serie omonime.
Tuttavia il riscontro più grande fu
dato da un prodotto di successo intercettato da Valeri Manera: si
trattava di Pokémon, una serie giapponese tratta da un
videogioco che, assieme alla riproposizione di Dragon Ball su
circuito nazionale, si assicurerà il maggior numero di ascolti per i
prossimi dieci anni.
Altri titoli fortunati che Valeri
Manera portò in Italia prima di lasciare il suo ruolo di
capostruttura della fascia ragazzi furono Rossana, Temi
d’amore fra i banchi di scuola, I tanti segreti di un cuore
innamorato, Berserk, Sabrina, All’arrembaggio,
Fancy Lala, Gundam Wing, What a mess Slump e Arale,
Hamtaro piccoli criceti, grandi avventure, Magica Doremi
e Detective Conan.
In seguito ai cambiamenti avvenuti
all’interno della dirigenza del Gruppo Mediaset, Valeri Manera non
fece in tempo a trasmettere nella sua fascia ragazzi alcune serie
acquistate sul finire degli anni ’90 come Mille emozioni tra le
pagine del destino per Marie-Yvonne, Dolce piccola Remì,
ultimo classico d’animazione della linea WMT, Ririka SOS,
A Baby and I, Lost Universe, Un mantello di misteri
per Enigma. Alcuni di questi titoli vedranno la luce solo
diversi anni dopo sul satellite, altri, invece, come Lassie,
Jim l’astroverme o, ancora, Terra, cielo e mare: un mondo
da esplorare con Dodo rimarranno chiusi nel cassetto.
Note:
bibliografia, sitografia e altre fonti |